Se prima il sogno di vivere viaggiando sembrava un lusso solo per pochi eletti, con la diffusione capillare dello smart working e del lavoro da remoto, si sono aperte moltissime possibilità per i professionisti di tutto il mondo.
A rendere ancora più semplici le cose ci hanno pensato Paesi, isole e città del mondo che, attraverso appelli, benefit fiscali e altre agevolazioni, sembrano fare a gare per accaparrarsi quelli che possiamo definire i nuovi nomadi digitali e questo grazie allo smart working.
L’Estonia è stata una delle prime nazioni a lanciare una Digital Nomad Visa, un visto dedicato agli smart worker che gli consente di vivere e lavorare in smart working nel Paese anche se datore di lavoro o azienda sono registrati all’estero.
Quella dei nomadi digitali, nelle isole di Madeira, è una realtà molto ben consolidata. Così grazie a una iniziativa sostenuta dal governo regionale e da Startup Madeira, a febbraio è stato inaugurato un villaggio per coloro che lavorano in smart working: Ponta do Sol è pronta a ospitare fino a 100 professionisti, con spazi coworking e appartamenti da affittare.
Chi sogna di vivere e lavorare in un paradiso terrestre potrà farlo grazie all’iniziativa del Primo Ministro Mia Amor Mottley che ha lanciato il programma 12 month Barbados welcome stamp. I lavoratori in smart working potranno quindi restare in questo meraviglioso territorio per un anno, attenzione però, occorre richiedere un’assicurazione sanitaria e dimostrare di avere un guadagno annuale di 50.000 dollari.
I lavoratori da remoto che sognano di vivere tra meravigliose spiagge rosa e un mare da sogno potranno farlo sulle isole Bermuda grazie al progetto Work from Bermuda Certificate. Ottenendo questo certificato, si potrà soggiornare per un anno in questo paradiso.
Anche Dubai ha aperto una strada facilitata per i nuovi turisti di lusso. Con il programma Work remotely from Dubai potrete vivere per un anno nella lussuosa città degli Emirati.
The Global Citizen Concierge Program è invece il programma lanciato dalle Cayman, le isole paradisiache situate nel Mar dei Caraibi. Attenzione però, per vivere qui dovrete dimostrare di guadagnare 100.000 dollari l’anno.
Con il progetto Remotely from Georgia, il Paese nel cuore del Caucaso già noto ai lavoratori in modalità smart working per il Nomad Summit, ha richiamato l’attenzione degli smart worker. L’offerta è quella di vivere per un anno in un territorio bellissimo e in crescita.
Le Isole Canarie non hanno bisogno di presentazioni, soprattutto in vista del fatto che rappresentano uno dei luoghi più amati dai nomadi digitali. Gran Canaria, nello specifico, è un vero hub globale di lavoratori da remoto.
Anche all’Italia piacciono gli smart worker. A dimostrarlo è il progetto di Santa Fiora che ha visto il piccolo paese trasformarsi nel primo smart village d’Italia.
Basti pensare che nel bel mezzo della Barbagia c’è un borgo che conta poco più di mille abitanti, ma che è diventato famoso in tutto il mondo. È il borgo di Ollolai, a 900 metri nel Parco nazionale del Golfo di Orosei e dalla Foresta di Montes.
Ed è qui che negli ultimi mesi si sono trasferiti tantissimi smart worker provenienti da Gran Bretagna e Stati Uniti in cerca di distanziamento. E, ora che la Sardegna è diventata anche la prima Regione zona bianca d’Italia, anche di sicurezza contro il Covid.