Vacanza con vaccino offerto: una delle soluzioni per far ripartire il turismo.
E’ il caso delle Maldive, il cui governo ha lanciato la strategia delle «3V»: visitare, vaccinarsi e andare in vacanza. Con una campagna di vaccinazione a due velocità, in cui i Paesi ricchi possono puntare sui vaccini più costosi, come quello di Pfizer o Moderna, mentre quelli più poveri non hanno scelta e in alcuni casi non hanno ricevuto neanche una dose, il fenomeno del «turismo vaccinale» continua a crescere.
E sono sempre di più i Paesi che offrono dei veri e propri pacchetti turistici per la vacanza che comprende la vaccinazione. Si va da mete esclusive come Dubai o le Mauritius a mete più vicine ed economiche come la Russia. Ma anche l’Alaska spera che questa strategia le consenta di far ripartire il turismo.
Le Maldive, gli atolli dell’Oceano Indiano da sempre tra le mete più amate dai turisti di tutto il mondo, offriranno ai viaggiatori in vacanza la possibilità di vaccinarsi all’arrivo. Questa iniziativa è parte della strategia delle «3V», che il governo di Malé intende portare avanti per risollevare il settore turistico, da cui deriva circa il 67% del Pil dell’arcipelago.
Il ministro del turismo Abdulla Mausoom ha spiegato alla CNBC che la priorità è vaccinare la popolazione residente ma, una volta completato il processo, il Paese sarà pronto a vaccinare anche i turisti in vacanza.
«Non credo che la fornitura sia un problema perché la nostra popolazione è relativamente piccola – ha dichiarato Mausoom – La quota che otteniamo dalle varie organizzazioni e dalle nazioni amiche ci aiuterà». Il ministro ha sottolineato che questa spinta è indispensabile per far sì che il Paese quest’anno raggiunga gli 1,5 milioni di arrivi turistici. Mausoom non ha precisato se i turisti dovranno pagare la vaccinazione o meno.
Vacanza alle Mauritius?
Alle Mauritius invece la vaccinazione è gratuita e si ottiene con il visto. La repubblica insulare dell’Oceano indiano a marzo ha annunciato di aver esteso l’accesso alla vaccinazione a tutti i visitatori di lungo periodo che hanno più di 18 anni. Per essere vaccinati basta ottenere il visto «premium», ovvero quello che permette ai turisti internazionali di trascorrere fino a 12 mesi nel Paese ed è rinnovabile. Il documento viene concesso a chi ha programmato di trascorrere almeno 180 giorni sulle isole Mauritius, ha già prenotato l’alloggio e dimostra di avere un reddito in un altro Paese. Serve anche un’assicurazione di viaggio e sanitaria. Inoltre prima di partire bisogna fare il tampone Covid e all’arrivo rispettare 14 giorni di quarantena.
Caraibi: più dosi per vaccinare residenti e non.
Vacanza con spiagge, mojito e vaccini. Il pacchetto vacanza all inclusive (ora anche con vaccino) è una pratica diffusa anche ai Caraibi. Il governo delle Barbados ha annunciato che intende offrire le vaccinazioni contro il Covid-19 ai visitatori a partire da maggio.
«Per assicurare una protezione diffusa, il governo ha fatto sapere che intende accaparrarsi più dosi di vaccino per le persone sull’isola, che siano cittadini o meno, entro la fine di aprile o l’inizio di maggio 2021», ha dichiarato l’ente del turismo di Barbados al sito di viaggi Travel Off Path. Il governo al momento non ha fornito altri dettagli. Non si sa quindi se questo varrà solo per i soggiornanti di lungo periodo o anche per gli altri.
Anche le Isole Vergini hanno deciso di offrire ai turisti in vacanza parte delle loro dosi. Dal 1° marzo, tutti coloro che hanno più di 16 anni hanno diritto a ricevere il vaccino, quindi i viaggiatori non rischiano neanche di dover attendere a seconda dell’età. Come ha raccontato il New York Times a beneficiare di questa possibilità sono stati soprattutto i ricchi americani.
Emirati Arabi: vacanza all inclusive di lusso.
Un’altra meta della vacanza dei vaccini sono gli Emirati Arabi. Il caso più noto è quello del Knightsbridge Circle, una sorta di agenzia di viaggi di lusso con sede a Londra (la quota annuale d’iscrizione è di 28 mila euro), che ha deciso di organizzare delle vacanze con vaccino per ultra 65enni a Dubai.
Il fondatore del club Stuart McNeill, in un’intervista al Telegraph ha rivendicato con orgoglio di essere stato «il pioniere di questo programma di viaggi di lusso». Il viaggio con volo Emirates di prima classe e soggiorno all’hotel Jumeirah Beach, costa 40 mila sterline (46 mila euro circa), mentre il costo del vaccino è incluso nella quota di iscrizione al club.
Avendo ricevuto moltissime richieste, il club ha deciso di creare un pacchetto anche per i non iscritti, che con 10mila sterline (11.200 euro) possono avere accesso al vaccino compreso il servizio di trasporto, ma devono pagarsi viaggio e alloggio.
Russia: la vacanza con Sputnik.
Tra i Paesi che hanno aperto le frontiere ai turisti ansiosi di ottenere il vaccino, saltando la fila, c’è anche la Russia. I costi sono relativamente accessibili, ha spiegato all’Adnkronos Pietro Di Febo, direttore di un’agenzia di viaggi di Bologna che ha deciso di proporre degli appositi pacchetti viaggio. Si parte dai 1.700 euro in su.
Anche l’agenzia di viaggi norvegese World Visitor offre viaggi in Russia ai turisti del Nord Europa. I clienti, spiega il sito tedesco di news Deutsche Welle, possono scegliere tra una serie di offerte che includono gli accordi per ricevere il vaccino Sputnik V.
Un’opzione, a partire da 1.199 euro, include due viaggi rapidi nell’arco di un mese per ottenere entrambe le dosi. Un secondo pacchetto, a partire da 2.999 euro, prevede un soggiorno di 22 giorni in una località di cura russa, con la somministrazione di una dose all’inizio e una alla fine del viaggio. La terza offerta prevede un viaggio in un hotel termale in Turchia, con scalo in un aeroporto russo con vaccinazione nel terminal.
Serbia: lo stop dopo l’apertura agli stranieri.
Fino ad alcune settimane fa anche in Serbia gli stranieri, residenti nel Paese e non, potevano chiedere di farsi vaccinare. Ma poi il governo ha deciso di fare marcia indietro, limitando ai serbi l’accesso ai vaccini.
In precedenza non solo i cittadini dei Paesi vicini (bosniaci, macedoni, montenegrini, albanesi e kosovari) ma anche italiani ed europei avevano raggiunto Belgrado per farsi vaccinare. Bastava compilare il questionario di prenotazione online (in serbo e in cirillico), sul portale eUprava.
Alaska: si parte a giugno.
Il governatore dell’Alaska, Mike Dunlevi, ha annunciato che dal 1°giugno i vaccini contro il Covid-19 saranno disponibili nei principali aeroporti dello paese, il più a Nord degli Stati Uniti. Danlevi attraverso questa iniziativa spera di far ripartire il turismo, a suo dire infatti la vaccinazione «potrebbe essere un altro buon motivo per venire in Alaska in estate» (anche perché nel resto dell’anno le condizioni sono spesso inospitali).
In Alaska circa il 40% di coloro che hanno diritto a un vaccino, di età pari o superiore a 16 anni, hanno già ottenuto la somministrazione. Heidi Heidberg, la direttrice del Dipartimento di sanità pubblica, ha spiegato che lo Stato ha a disposizione una grande quantità di dosi e che il programma di vaccinazione negli aeroporti prevede la somministrazione due dosi del vaccino Pfizer o di quello di Moderna.
Il caso della Florida.
Gli Stati Uniti sono stati uno dei primi Paesi a conoscere il fenomeno del turismo dei vaccini, ma in questo caso gli spostamenti si sono verificati all’interno della nazione. Washington, infatti, dopo aver avviato la campagna di vaccinazione, ha ordinato ai singoli Stati di gestirla sul territorio. E ogni Stato ha stilato autonomamente le liste d’attesa, dando priorità a categorie diverse. Quindi molte persone si sono spostate verso gli Stati in cui la campagna vaccinale andava avanti più velocemente.
La meta più popolare di questo tipo di vacanza è stata la Florida che, dopo essere stata letteralmente presa d’assalto da viaggiatori americani provenienti dagli altri Stati, ha dovuto specificare che vaccinerà solo residenti e residenti stagionali.